Buon Natale con un giorno di ritardo !!!
Ma sono giustificato, ieri ero a Milano dove sono riusciti ad appiopparmi 3 pedali da riparare.
P.S. solo uno è dei miei
P.P.S non è solo un'esercizio di grafica è veramente un circuito funzionante. Quando si dice non avere un c...... da fare!
giovedì 26 dicembre 2013
domenica 22 dicembre 2013
Ma è analogico o digitale ???
Prendo spunto da una mail che mi è arrivata per fare un'attimo di chiarezza su cosa è analogico e cosa è digitale nel mondo dei pedali :
Per esempio il reverbero che realizzo ha il percorso del suono completamente analogico ma il circuito che emula il tank a molle che monto è costituito da un'array di chip digitali, l'unico reverbero veramente analogico al 100% è quello fatto con un reverbero a molla.
Stessa cosa vale per gli echo, c'è comunque un chip che memorizza il vostro segnale, salvo alcuni delay molto corti che avevano quelle che si chiamavano celle di ritardo e si possono considerare analogici.
Poi ci sono i pedali veramente digitali che per trattare il suono lo devono prima trasformare in segnale digitale (conversione AD Analogico Digitale) trattarlo aggiungendoci l'effetto richiesto e poi ritrasformarlo in analogico (conversione DA Digitale Analogico)
Quindi la morale è semplice, l'unico echo (con ritardo decente) 100% analogico è quello a nastro (o a disco rotante ecc) dove c'è un supporto che registra il suono analogico, gli altri hanno tutti una componente digitale.
Ovviamente non c'è nulla di disprezzabile, costano poco e suonano sempre meglio.
Poi se qualcuno si può permettere di comprare (li ho visti vendere anche a 2000euro) e di portarsi dietro un Echo Binson a nastro come quello usato dai Pink Floyd a Pompei tanto di cappello.
Gilmour mentre lo usa nel Live a Pompei
Prima mail :
Gentile sig. Giovanetti,
sarebbe possibile avere un clone dello Z-Vex Lo-fi Loop Junky?
Ed eventualmente quale sarebbe il costo del detto pedale?
Grazie
la mia risposta :
Non clono pedali puramente digitali.
Sorry
La seconda mail :
Che io sappia è un pedale analogico,
la Z Vex lo vende come tale almeno.
E' una fesseria?
La mia risposta :
Quasi,
ultimamente si fà confusione e certi personaggi ci sguazzano, i suoni del Lo-fi non vengono digitalizzati (conversione AD) ma sono comunque trattati da chip digitali.
In un looper inevitabilmente la registrazione avviene su di un chip digitale, non c'è un nastro analogico che gira da qualche parte.
Questo stralcio è preso da un forum americano :
"the Lo-Fi Loop Junkie is built around a "chipcorder" device from ISD (which was bought by Winbond).
The technology uses what are normally digital EEPROM cells to store analog values. The chip fabrication process is more suited to digital info, thus the Lo-Fi aspect. :D
http://www.winbond-usa.com/
The best (read as most flexible) control of these chips is done via microcontroller, but I don't know if that's the route that Zachary took with his design."
L'unica foto dell'interno che ho trovato è quella di un clone :
http://i1171.photobucket.com/albums/r559/mtmattan/LoFi%20Looper/d1f3997a.jpg
quella bella eeprom in primo piano è tutto fuorchè analogica.
Ovviamente non è che non li costruisco perchè sono snob, anche il mio echo ha un chip digitale che crea il ritardo, ma per costruirli è molto più complicato che clonare l'ennesimo fuzz anni 70 e i risultati sono standardizzati dalla qualità dei chip digitali usati (ecco perchè l'ha chiamato Lo Fi (low fidelity) e lo ripete varie volte nella descrizione).
Da come è spiegato nella parte tratta dal forum in inglese la EEPROM usata nel LoFi junkie è fatta per memorizzare messaggi digitali ma volendo anche analogici ma non musica o suoni (chessò temperature e timer di un forno a microonde per esempio) e quindi il suono viene spogliato di tutto quello che è analogico e "robotizzato".
Poi se il risultato è piacevole tanto di cappello a Mr Zvex, ieri ho sentito un bluesman americano suonare con una chitarra formata da due borchie di automobile con le corde montate su di un manico di zappa senza tasti, ovviamente suonava alla grande con lo slide.
Per esempio il reverbero che realizzo ha il percorso del suono completamente analogico ma il circuito che emula il tank a molle che monto è costituito da un'array di chip digitali, l'unico reverbero veramente analogico al 100% è quello fatto con un reverbero a molla.
Stessa cosa vale per gli echo, c'è comunque un chip che memorizza il vostro segnale, salvo alcuni delay molto corti che avevano quelle che si chiamavano celle di ritardo e si possono considerare analogici.
Poi ci sono i pedali veramente digitali che per trattare il suono lo devono prima trasformare in segnale digitale (conversione AD Analogico Digitale) trattarlo aggiungendoci l'effetto richiesto e poi ritrasformarlo in analogico (conversione DA Digitale Analogico)
Quindi la morale è semplice, l'unico echo (con ritardo decente) 100% analogico è quello a nastro (o a disco rotante ecc) dove c'è un supporto che registra il suono analogico, gli altri hanno tutti una componente digitale.
Ovviamente non c'è nulla di disprezzabile, costano poco e suonano sempre meglio.
Poi se qualcuno si può permettere di comprare (li ho visti vendere anche a 2000euro) e di portarsi dietro un Echo Binson a nastro come quello usato dai Pink Floyd a Pompei tanto di cappello.
Gilmour mentre lo usa nel Live a Pompei
Prima mail :
Gentile sig. Giovanetti,
sarebbe possibile avere un clone dello Z-Vex Lo-fi Loop Junky?
Ed eventualmente quale sarebbe il costo del detto pedale?
Grazie
la mia risposta :
Non clono pedali puramente digitali.
Sorry
La seconda mail :
Che io sappia è un pedale analogico,
la Z Vex lo vende come tale almeno.
E' una fesseria?
La mia risposta :
Quasi,
ultimamente si fà confusione e certi personaggi ci sguazzano, i suoni del Lo-fi non vengono digitalizzati (conversione AD) ma sono comunque trattati da chip digitali.
In un looper inevitabilmente la registrazione avviene su di un chip digitale, non c'è un nastro analogico che gira da qualche parte.
Questo stralcio è preso da un forum americano :
"the Lo-Fi Loop Junkie is built around a "chipcorder" device from ISD (which was bought by Winbond).
The technology uses what are normally digital EEPROM cells to store analog values. The chip fabrication process is more suited to digital info, thus the Lo-Fi aspect. :D
http://www.winbond-usa.com/
The best (read as most flexible) control of these chips is done via microcontroller, but I don't know if that's the route that Zachary took with his design."
L'unica foto dell'interno che ho trovato è quella di un clone :
http://i1171.photobucket.com/albums/r559/mtmattan/LoFi%20Looper/d1f3997a.jpg
quella bella eeprom in primo piano è tutto fuorchè analogica.
Ovviamente non è che non li costruisco perchè sono snob, anche il mio echo ha un chip digitale che crea il ritardo, ma per costruirli è molto più complicato che clonare l'ennesimo fuzz anni 70 e i risultati sono standardizzati dalla qualità dei chip digitali usati (ecco perchè l'ha chiamato Lo Fi (low fidelity) e lo ripete varie volte nella descrizione).
Da come è spiegato nella parte tratta dal forum in inglese la EEPROM usata nel LoFi junkie è fatta per memorizzare messaggi digitali ma volendo anche analogici ma non musica o suoni (chessò temperature e timer di un forno a microonde per esempio) e quindi il suono viene spogliato di tutto quello che è analogico e "robotizzato".
Poi se il risultato è piacevole tanto di cappello a Mr Zvex, ieri ho sentito un bluesman americano suonare con una chitarra formata da due borchie di automobile con le corde montate su di un manico di zappa senza tasti, ovviamente suonava alla grande con lo slide.
sabato 21 dicembre 2013
domenica 15 dicembre 2013
Nuovi video : MiB e Dumbell cloni
Un paio di video di miei pedali trovati su Youtube, realizzati da un mio cliente che ovviamente ringrazio molto visto che oltre a non essere un gran chitarrista assolutamente non ho tempo di farne di decenti.
Al prossimo ordine hai la spedizione pagata!!!
Il suo canale :
http://www.youtube.com/user/MrEndstart?feature=watch
Marshall in a Box - Catalinbred Dirty Little Secret clone
http://www.youtube.com/watch?v=VUfGIe5kUtc
Gaspedals Dumbell Clone
Al prossimo ordine hai la spedizione pagata!!!
Il suo canale :
http://www.youtube.com/user/MrEndstart?feature=watch
Marshall in a Box - Catalinbred Dirty Little Secret clone
http://www.youtube.com/watch?v=VUfGIe5kUtc
Gaspedals Dumbell Clone
sabato 14 dicembre 2013
Dallas Rangemaster - AnalogMan Beano Boost - Treble Booster Clone
Un pezzo da novanta, il clone di quello che a detta degli esperti è il primo effetto per chitarra mai costruito, il Dallas Rangemaster, il miglior treble booster mai costruito.
Ovviamente anche questo non era un pedale, era un bel scatolotto di latta che andava appoggiato sull'ampli.
Circuito estremamente semplice (chi ha detto che i circuiti più sono semplici meglio suonano?.....), il cui cuore è il signore dei transistor al germanio, il Mullard OC44.
Ovviamente metterlo a pedale è stato il business di tutti i clonatori ma sono pochi quelli che montano IL transistor originale, anche l'OC71 montato comunque negli ultimi Rangemaster originali non suona comunque uguale, ne la versione militare americana, il CV7003.
La mia versione si rifà al Beano Boost di Analogman, le cui uniche modifiche apportate al circuito originale sono :
-L'aggiunta di uno switch per il controllo dei bassi in ingresso al circuito; Le chitarre e gli ampli non sono più quelli degli anni sessanta e gli acuti non mancano, quindi sono stati aggiunti altri 2 tagli sui bassi per avere l'originale Treble boost ma anche un Mid Boost e un Full Boost.
-Le resistenze di pull down per evitare il pop dello switch a pedale.
-Un filtro per le radio frequenze in ingresso; Dagli anni 60 l'inquinamento elettromagnetico è "leggermente" aumentato.
Questa volta mi sono superato, il circuito è montato in aria esattamente come l'originale (e quello di AnalogMan), le resistenze sono tutte ad impasto di carbone NOS (Allen Bradley), i condensatori elettrolitici Philips BC (Bayschlag Centralab Components, Made in Germany), gli altri condensatori tutti in Polyestere.
E ovviamente l' OC44 è originale della Mullard NOS anni 60 selezionato per avere lekeage vicino allo zero e gain intorno a 100.
Approfittate fino a che ne ho !!!
Ovviamente non può essere alimentato in catena ad altri effetti con polarità standard, a richiesta monto il circuito invertitore di fase che risolve tutte le incompatibilità.
Ovviamente anche questo non era un pedale, era un bel scatolotto di latta che andava appoggiato sull'ampli.
Circuito estremamente semplice (chi ha detto che i circuiti più sono semplici meglio suonano?.....), il cui cuore è il signore dei transistor al germanio, il Mullard OC44.
Ovviamente metterlo a pedale è stato il business di tutti i clonatori ma sono pochi quelli che montano IL transistor originale, anche l'OC71 montato comunque negli ultimi Rangemaster originali non suona comunque uguale, ne la versione militare americana, il CV7003.
La mia versione si rifà al Beano Boost di Analogman, le cui uniche modifiche apportate al circuito originale sono :
-L'aggiunta di uno switch per il controllo dei bassi in ingresso al circuito; Le chitarre e gli ampli non sono più quelli degli anni sessanta e gli acuti non mancano, quindi sono stati aggiunti altri 2 tagli sui bassi per avere l'originale Treble boost ma anche un Mid Boost e un Full Boost.
-Le resistenze di pull down per evitare il pop dello switch a pedale.
-Un filtro per le radio frequenze in ingresso; Dagli anni 60 l'inquinamento elettromagnetico è "leggermente" aumentato.
Questa volta mi sono superato, il circuito è montato in aria esattamente come l'originale (e quello di AnalogMan), le resistenze sono tutte ad impasto di carbone NOS (Allen Bradley), i condensatori elettrolitici Philips BC (Bayschlag Centralab Components, Made in Germany), gli altri condensatori tutti in Polyestere.
E ovviamente l' OC44 è originale della Mullard NOS anni 60 selezionato per avere lekeage vicino allo zero e gain intorno a 100.
Approfittate fino a che ne ho !!!
Ovviamente non può essere alimentato in catena ad altri effetti con polarità standard, a richiesta monto il circuito invertitore di fase che risolve tutte le incompatibilità.
venerdì 13 dicembre 2013
Dual Marshall Emu - Pedale doppio.
Mi hanno richiesto la realizzazione dell'ennesimo pedale doppio, così approfitto dell'occasione per parlarne in maniera un pò più approfondita.
La richiesta era per un paio di suoni in Marshall style, uno nel range degli overdrive per le ritmiche e uno più spinto per i soli.
La scelta è caduta su di un clone Wampler PlexyDrive e un clone LovePedals Purple Plexy 800 ;
il primo per le doti di calore e dinamica date dalla configurazione a FET e il secondo per la naturalezza con cui entra in distorsione il chip 386 che è il cuore di molti pedali boutique, e per la massima distorsione che riesce a raggiungere che è di tutto rispetto.
Un pedale doppio come questo ha pregi e difetti ;
il primo difetto che viene in mente è che se alla fine dei conti ti accorgi che uno dei due circuiti non ti piace non lo puoi segare in due, sei vincolato.
Di contro i pregi sono parecchi ;
la possibilità di avere la configurazione dei pulsanti che permette di passare da uno all'altro con una sola attuazione, esempio :
dal pulito passo alla ritmica premendo il pulsante di destra (By-pass), vado in assolo premendo il pulsante di sinistra (da OD Ch a Lead Ch), torno alla ritmica ripremendo il solo pulsante di sinistra (da Lead Ch a OD Ch).
Nel caso avessi gli stessi due suoni ma in pedali separati :
Dal pulito passo all'OD, ma quando voglio andare in assolo devo disattivare l'OD e attivare il Lead, per tornare alla ritmica devo disattivare il Lead e attivare l'OD, praticamente oltre a suonare faccio anche un pò di coreografia ballando il tip-tap.
Altro pregio la dimensione, occupa la metà dello spazio di due pedali distinti.
Senza contare l'alimentazione in comune.
Per ultimo ma non meno importante il prezzo, risparmiate 50euro visto che li faccio pagare 150euro.
Dato che ho nominato l'alimentazione in comune un consiglio per gli autocostruttori :
Spesso ci si dimentica, nei pedali true bypass che hanno l'alimentazione in comune (stesso alimentatore che alimenta tutti i pedali attraverso una daisy-chain), che per quanto non attivati le alimentazioni sono tutte in parallelo e sempre attive con la possibilità di avere dei disturbi che passano da un pedale all'altro.
I modi per ovviare sono pochi e ovviamente il più efficace è quello di utilizzare gli alimentatori con più uscite elettronicamente isolate (super costosi), ma per un autocostruttore ci sono delle piccole modifiche che il più delle volte risolvono il problema e cioè disaccoppiare l'entrata dell'alimentazione del pedale con un piccolo pi-greco resistivo, un filtro antidisturbi che migliora anche il rumore che arriva dall'alimentatore.
Altro non è che una piccola resistenza (intorno ai 100ohm) e un condensatore elettrolitico di almeno 100uF 25V.
Il condensatore va saldato direttamente all'ingresso dell'alimentazione e la resistenza tra l'ingresso e il circuito;
vediamo come l'ho montato nel pedale di cui ho parlato e qual'è il risultato :
Il condensatore in più è saldato direttamente sulla presa dell'alimentazione, da li escono le due resistenze da 82ohm che vanno alle alimentazioni dei due circuiti dove ovviamente sono già presenti i condensatori elettrolitici di filtro.
In questa maniera tra un circuito e l'altro ci sono la bellezza di due filtri pi-greco resistivi che hanno questa configurazione : condensatore-resistenza-condensatore-resistenza-condensatore.
Siamo veramente vicini all'isolamento perfetto tra un circuito e l'altro.
La richiesta era per un paio di suoni in Marshall style, uno nel range degli overdrive per le ritmiche e uno più spinto per i soli.
La scelta è caduta su di un clone Wampler PlexyDrive e un clone LovePedals Purple Plexy 800 ;
il primo per le doti di calore e dinamica date dalla configurazione a FET e il secondo per la naturalezza con cui entra in distorsione il chip 386 che è il cuore di molti pedali boutique, e per la massima distorsione che riesce a raggiungere che è di tutto rispetto.
Un pedale doppio come questo ha pregi e difetti ;
il primo difetto che viene in mente è che se alla fine dei conti ti accorgi che uno dei due circuiti non ti piace non lo puoi segare in due, sei vincolato.
Di contro i pregi sono parecchi ;
la possibilità di avere la configurazione dei pulsanti che permette di passare da uno all'altro con una sola attuazione, esempio :
dal pulito passo alla ritmica premendo il pulsante di destra (By-pass), vado in assolo premendo il pulsante di sinistra (da OD Ch a Lead Ch), torno alla ritmica ripremendo il solo pulsante di sinistra (da Lead Ch a OD Ch).
Nel caso avessi gli stessi due suoni ma in pedali separati :
Dal pulito passo all'OD, ma quando voglio andare in assolo devo disattivare l'OD e attivare il Lead, per tornare alla ritmica devo disattivare il Lead e attivare l'OD, praticamente oltre a suonare faccio anche un pò di coreografia ballando il tip-tap.
Altro pregio la dimensione, occupa la metà dello spazio di due pedali distinti.
Senza contare l'alimentazione in comune.
Per ultimo ma non meno importante il prezzo, risparmiate 50euro visto che li faccio pagare 150euro.
Dato che ho nominato l'alimentazione in comune un consiglio per gli autocostruttori :
Spesso ci si dimentica, nei pedali true bypass che hanno l'alimentazione in comune (stesso alimentatore che alimenta tutti i pedali attraverso una daisy-chain), che per quanto non attivati le alimentazioni sono tutte in parallelo e sempre attive con la possibilità di avere dei disturbi che passano da un pedale all'altro.
I modi per ovviare sono pochi e ovviamente il più efficace è quello di utilizzare gli alimentatori con più uscite elettronicamente isolate (super costosi), ma per un autocostruttore ci sono delle piccole modifiche che il più delle volte risolvono il problema e cioè disaccoppiare l'entrata dell'alimentazione del pedale con un piccolo pi-greco resistivo, un filtro antidisturbi che migliora anche il rumore che arriva dall'alimentatore.
Altro non è che una piccola resistenza (intorno ai 100ohm) e un condensatore elettrolitico di almeno 100uF 25V.
Il condensatore va saldato direttamente all'ingresso dell'alimentazione e la resistenza tra l'ingresso e il circuito;
vediamo come l'ho montato nel pedale di cui ho parlato e qual'è il risultato :
Il condensatore in più è saldato direttamente sulla presa dell'alimentazione, da li escono le due resistenze da 82ohm che vanno alle alimentazioni dei due circuiti dove ovviamente sono già presenti i condensatori elettrolitici di filtro.
In questa maniera tra un circuito e l'altro ci sono la bellezza di due filtri pi-greco resistivi che hanno questa configurazione : condensatore-resistenza-condensatore-resistenza-condensatore.
Siamo veramente vicini all'isolamento perfetto tra un circuito e l'altro.
venerdì 6 dicembre 2013
AnalogMan SunFace BC183 - Silicon Fuzz Face Clone
Eccoci arrivati ai modelli con transistor al silicio, in questo caso forse il migliore in quanto a suono e dolcezza della risposta, la versione che monta i BC183.
I transistor al silicio suonano comunque più acidi delle loro controparti al germanio e normalmente hanno gain più alti, ma hanno anche un maggior sustain e una maggiore distorsione.
AnalogMan ne monta di vari tipi a partire dai classici BC108, i BC109 nella riedizione del Fuzz Face usato da Gilmour e gli ormai introvabili BC183 anni 60.
I BC183 sono anche i transistor montati dalla Dunlop nella riedizione signature del Fuzz Face di Eric Johnson.
A queste tre opzioni aggiungo anche i straclassici BC209, versione dei BC109 con piedini placcati oro, montati anche dalla Dallas Arbiter negli originali Fuzz Face anni 70.
Più la possibilità di richiedere i BC108 NOS con incapsulamento in ceramica e piedini placcati oro in alternativa a quelli classici con capsula in metallo.
Vi faccio notare come si riconoscono gli originali BC183 anni 60 :
Sul retro dei transistor, dove non ci sono le scritte, ci sono tre bande colorate a vernice;
le si trova solo sui componenti anni 60.
Per tutti i modelli che produco e i relativi prezzi vi rimando a questo post del mio forum
I transistor al silicio suonano comunque più acidi delle loro controparti al germanio e normalmente hanno gain più alti, ma hanno anche un maggior sustain e una maggiore distorsione.
AnalogMan ne monta di vari tipi a partire dai classici BC108, i BC109 nella riedizione del Fuzz Face usato da Gilmour e gli ormai introvabili BC183 anni 60.
I BC183 sono anche i transistor montati dalla Dunlop nella riedizione signature del Fuzz Face di Eric Johnson.
A queste tre opzioni aggiungo anche i straclassici BC209, versione dei BC109 con piedini placcati oro, montati anche dalla Dallas Arbiter negli originali Fuzz Face anni 70.
Più la possibilità di richiedere i BC108 NOS con incapsulamento in ceramica e piedini placcati oro in alternativa a quelli classici con capsula in metallo.
Vi faccio notare come si riconoscono gli originali BC183 anni 60 :
Sul retro dei transistor, dove non ci sono le scritte, ci sono tre bande colorate a vernice;
le si trova solo sui componenti anni 60.
Per tutti i modelli che produco e i relativi prezzi vi rimando a questo post del mio forum
mercoledì 4 dicembre 2013
Un pezzo da collezione : Electro Harmonix Screaming Bird Boost
Ho preso su e-bay una chicca made in USA prodotta dalla Electro Harmonix negli anni 70, lo Screaming Bird, la versione E.H. del Treble Booster della Dallas, il Rangemaster.
Lo Screaming Bird era un Plug In, non un vero pedale, andava collegato direttamente all'input della chitarra con uno di quei piccoli Jack-Jack rigidi, la versione a pedale si chiamava Screaming Tree.
A differenza del Rangemaster non ha un transistor al germanio ma uno al silicio, stesso modello che veniva montato nei Big Muff, e quindi non ha quella bella compressione e distorsione, si limita a tagliare i bassi e boostare gli alti.
Notare il circuito super semplice montato in aria :
Le dimensioni in confronto all'originale Big Muff :
Lo Screaming Bird era un Plug In, non un vero pedale, andava collegato direttamente all'input della chitarra con uno di quei piccoli Jack-Jack rigidi, la versione a pedale si chiamava Screaming Tree.
A differenza del Rangemaster non ha un transistor al germanio ma uno al silicio, stesso modello che veniva montato nei Big Muff, e quindi non ha quella bella compressione e distorsione, si limita a tagliare i bassi e boostare gli alti.
Notare il circuito super semplice montato in aria :
Le dimensioni in confronto all'originale Big Muff :
martedì 3 dicembre 2013
Nuovo video : Un Roger Mayer Classic Fuzz che da problemi
Mi è capitato per le mani da riparare un Roger Mayer Classic Fuzz della serie Rocket che fin da nuovo ha sempre dato dei problemi.
Smontato ho avuto una bella sorpresina; la pista del circuito stampato proprio in corrispondenza di uno dei transistor non era venuta bene in "stampa" e avevano fatto una riparazione volante come se ne vedono tante nei circuiti stampati scadenti, salvo che pure la riparazione era stata fatta da cani e avevano creato quasi un corto circuito.
Dico quasi perchè in effetti le due saldature si toccavano ma non erano fuse insieme e dato che lo stagno non è un buon conduttore non era un vero e proprio corto altrimenti il pedale non avrebbe funzionato, salvo il fatto che suonava veramente male.
Risolto quello ho trovato i soliti transistor (AC128) selezionati da cani.
Dato che il più sano è "hi Gain" (180Hfe) ho deciso di mantenere comunque la caratteristica hi-gain del pedale anche per distinguerlo da un mio clone del Fulltone '69 sempre dello stesso proprietario.
Ho montato come Q1 un 85Hfe e il risultato è quello nel video a confronto con un SunFace con i 2SA52 Toshiba con un gain medio basso, si sente come il Roger Mayer, con transistor con gain alto, suona più acido e con maggior sustain.
Smontato ho avuto una bella sorpresina; la pista del circuito stampato proprio in corrispondenza di uno dei transistor non era venuta bene in "stampa" e avevano fatto una riparazione volante come se ne vedono tante nei circuiti stampati scadenti, salvo che pure la riparazione era stata fatta da cani e avevano creato quasi un corto circuito.
Dico quasi perchè in effetti le due saldature si toccavano ma non erano fuse insieme e dato che lo stagno non è un buon conduttore non era un vero e proprio corto altrimenti il pedale non avrebbe funzionato, salvo il fatto che suonava veramente male.
Risolto quello ho trovato i soliti transistor (AC128) selezionati da cani.
Dato che il più sano è "hi Gain" (180Hfe) ho deciso di mantenere comunque la caratteristica hi-gain del pedale anche per distinguerlo da un mio clone del Fulltone '69 sempre dello stesso proprietario.
Ho montato come Q1 un 85Hfe e il risultato è quello nel video a confronto con un SunFace con i 2SA52 Toshiba con un gain medio basso, si sente come il Roger Mayer, con transistor con gain alto, suona più acido e con maggior sustain.
venerdì 29 novembre 2013
Dumble in A Box - Emulatore ampli Dumble a pedale
Ennesimo emulatore, questa volta dei famosi ampli Dumble.
La nuova versione a QUESTO LINK.
Chi non vorrebbe il suono degli amplificatori più sognati e costosi che esistano, il suono di Santana, Stevie Ray Vaughan, Robben Ford e altri?
Chiaramente non è così facile ma ci ho provato comunque, visto anche il successo che hanno i pedali che costruisco e che emulano i vari Marshall, Fender, Vox, Mesa Boogie, Soldano ecc.
Progettare un emulatore è più semplice di quello che si creda, tutto parte dall'utilizzo di quella che si chiama "Valvola di Fetzer" e cioè l'emulatore di uno stadio di preamplificazione valvolare fatto con un FET, un transistor particolare la cui "curva caratteristica" è la più simile a quella di una valvola.
Partendo da questo "mattone" non si fa altro che sostituirlo alle valvole presenti nello schema originale dell'ampli che si vuole emulare mantenendo inalterati tutti gli altri valori dei componenti.
Per un Dumble è ancora più difficile perchè non esiste uno schema fisso dato che non sono costruiti in serie e sono fatti "su misura" seguendo le richieste del cliente, quindi lo schema che ho utilizzato è un pò un sunto di quelli che si trovano in rete.
Più orientato verso quelli anni 70 quando Mister Dumble modificava radicalmente i grossi Fender Black Face (il suo cavallo di battaglia erano i vecchi Twin a 2 canali separati), dove modificava l'equalizzazione del primo canale aggiungendo i famosi 3 switch e aggiungeva la possibilità di mettere il secondo canale in cascata (serie) al primo realizzando quello che è a tutti gli effetti un moderno canale Lead (distorto).
Come suona :
Onestamente io come il 99,99% di voi un ampli Dumble originale non l'ho mai potuto provare, forse qualche fortunato l'ha ascoltato suonato in concerto da qualche grosso nome.
Però facendo l'assistenza italiana della Ceriatone ho messo le mani in diversi cloni della ditta indonesiana e non sono mai stato particolarmente colpito anzi............., ovviamente dare come al solito la colpa al fatto che è materiale asiatico è troppo semplice.
A mio parere il problema con la roba fatta "su misura" è sempre quello; se ti vai a far fare le scarpe su misura dal mastro calzolaio di Casette D'Ete che le fà per il Principe del Galles le paghi 2000 euro ma sei soddisfattissimo, poi se le presti al tuo amico gli vanno strette in punta e lui non li spenderebbe mai tutti quei soldi per delle scarpe che non gli vanno bene.
Tornando al pedale il suono rassomiglia non poco ai cloni che ho provato, bello corposo e ricco, spazzia da un pulito veramente simil valvolare ad un distorto bello pieno, con un bel sustain.
Io sono soddisfatto anche perchè è una spanna sopra a tutti quei pedali (Zen Drive in primis) che "dicono" suonino come un Dumble.
La nuova versione a QUESTO LINK.
Chi non vorrebbe il suono degli amplificatori più sognati e costosi che esistano, il suono di Santana, Stevie Ray Vaughan, Robben Ford e altri?
Chiaramente non è così facile ma ci ho provato comunque, visto anche il successo che hanno i pedali che costruisco e che emulano i vari Marshall, Fender, Vox, Mesa Boogie, Soldano ecc.
Progettare un emulatore è più semplice di quello che si creda, tutto parte dall'utilizzo di quella che si chiama "Valvola di Fetzer" e cioè l'emulatore di uno stadio di preamplificazione valvolare fatto con un FET, un transistor particolare la cui "curva caratteristica" è la più simile a quella di una valvola.
Partendo da questo "mattone" non si fa altro che sostituirlo alle valvole presenti nello schema originale dell'ampli che si vuole emulare mantenendo inalterati tutti gli altri valori dei componenti.
Per un Dumble è ancora più difficile perchè non esiste uno schema fisso dato che non sono costruiti in serie e sono fatti "su misura" seguendo le richieste del cliente, quindi lo schema che ho utilizzato è un pò un sunto di quelli che si trovano in rete.
Più orientato verso quelli anni 70 quando Mister Dumble modificava radicalmente i grossi Fender Black Face (il suo cavallo di battaglia erano i vecchi Twin a 2 canali separati), dove modificava l'equalizzazione del primo canale aggiungendo i famosi 3 switch e aggiungeva la possibilità di mettere il secondo canale in cascata (serie) al primo realizzando quello che è a tutti gli effetti un moderno canale Lead (distorto).
Come suona :
Onestamente io come il 99,99% di voi un ampli Dumble originale non l'ho mai potuto provare, forse qualche fortunato l'ha ascoltato suonato in concerto da qualche grosso nome.
Però facendo l'assistenza italiana della Ceriatone ho messo le mani in diversi cloni della ditta indonesiana e non sono mai stato particolarmente colpito anzi............., ovviamente dare come al solito la colpa al fatto che è materiale asiatico è troppo semplice.
A mio parere il problema con la roba fatta "su misura" è sempre quello; se ti vai a far fare le scarpe su misura dal mastro calzolaio di Casette D'Ete che le fà per il Principe del Galles le paghi 2000 euro ma sei soddisfattissimo, poi se le presti al tuo amico gli vanno strette in punta e lui non li spenderebbe mai tutti quei soldi per delle scarpe che non gli vanno bene.
Tornando al pedale il suono rassomiglia non poco ai cloni che ho provato, bello corposo e ricco, spazzia da un pulito veramente simil valvolare ad un distorto bello pieno, con un bel sustain.
Io sono soddisfatto anche perchè è una spanna sopra a tutti quei pedali (Zen Drive in primis) che "dicono" suonino come un Dumble.
mercoledì 27 novembre 2013
Nuovo video - La selezione dei transistor - Toshiba 2SC1815 per TS-808
In questo post ho già mostrato tutte le apparecchiature che utilizzo per la selezione dei transistor (al germanio e non), l'unico parametro che tutti quegli apparecchi non testano è il rumore.
Esatto, voi andate nel negozietto sotto casa a comprare i transistor più comuni che si posso trovare ovunque (2N3904, 2N5088, ecc) e tutti felici vi montate il vostro pedale salvo che poi è un pò troppo rumoroso.....
-Avrete sbagliato qualcosa nel montaggio?
-Dovevate usare i cavi schermati?
-Mancherà la schermatura?
Niente di tutto questo, vi è solo capitato un transistor più rumoroso del normale.
L'ispirazione per questo post l'ho avuta ieri mentre stavo montando l'ennesima serie di TS-808+, stavo testando gli originali Toshiba 2SC1815 anni ottanta e ne stavo buttando più del 50% !?!
Ovviamente ieri ero un pò sfigato e sono comunque un pò pignolo visto che i transistor in un Tube Screamer sono solo dei buffer in entrata e uscita, quindi non amplificano nulla, però se vi capita il transistor di cacca proprio nel buffer in ingresso il suo rumore viene riamplificato da tutto il circuito e diventa più che udibile, quindi a conti fatti non sono poi così pignolo ed è solo una questione di professionalità.
Quindi ho deciso di fare un video mentre "ascolto" i transistor e scarto i rumorosi, il test è fatto ovviamente con le peggiori condizioni, con un apparecchio che mi sono autocostruito che altro non è che un distorsore (su cui ho montato un chip a bassissimo rumore, un Burr Brown da HiFi esoterico) con gain a manetta e volume in uscita che comunque tengo al massimo, collegato direttamente ad un amplificatore con il volume ad un livello normale.
Dal video potete sentire come il rumore prodotto non è sempre e soltanto "più forte" ci sono anche ticchettii, scariche e sibili strani, montate uno di quelli è avrete un bel "generatore di rumori casuali", oppure l'ennesimo pedale autocostruito che fa cagare, dipende dai punti di vista.
Ovviamente la selezione la faccio sempre e comunque per tutti i transistor che monto.
martedì 26 novembre 2013
AnalogMan SunFace "The american" - Fuzz Face clone
Ecco l'americano, che monta i transistor al germanio made in USA della serie 2Nxxx.
I transistor statunitensi sono eccezionali in quanto a "consistenza", selezionandoli almeno l'80% è entro i parametri utili e hanno tutti lekeake estremamente basso (anche meno dei super blasonati NKT275).
Ne ho di varie marche : General Electric, Rayteon, SST ecc
e vari modelli tutti diretti sostituti di NKT275 e AC128 : 2N395, 2N396, 2N404, 2N404A.
praticamente sono tutti lo stesso transistor con diversi parametri di massima tensione e hfe, per esempio il 404 è la versione a 35V del 396 che è a 25V ma a noi che ci frega tanto un Fuzz va a max 9V, il 395 è la versione a basso gain del 396.
Ho anche le loro versioni NPN (possono essere alimentati in catena ad altri pedali con alimentazione standard) : 2N1302, 2N1304, 2N1306, (il modello è in funzione del gain basso medio alto).
Le versioni NPN non suonano mai uguali alla loro controparte PNP per le "capacità parassite di Miller" che si hanno con la diversa tecnologia con cui erano costruiti, quindi sono sempre un pelo più scuri, per il resto uguali.
Come suonano :
belli ma all'orecchio non hanno la stessa "facilità di ascolto" (termine tutto da HiFi ma sempre meglio che parlare di "magia" come fanno i guru) degli NKT275, leggermente più duri come entrata in distorsione e meno tondi sui bassi.
Visto che hanno un bassissimo lekeage li straconsiglio per una versione HiGain (il lekeage è sempre direttamente proporzionale al gain)
In questo che ho montato ho usato un 396 e un 404A, l'accoppiata perfetta per un medio gain.
I transistor statunitensi sono eccezionali in quanto a "consistenza", selezionandoli almeno l'80% è entro i parametri utili e hanno tutti lekeake estremamente basso (anche meno dei super blasonati NKT275).
Ne ho di varie marche : General Electric, Rayteon, SST ecc
e vari modelli tutti diretti sostituti di NKT275 e AC128 : 2N395, 2N396, 2N404, 2N404A.
praticamente sono tutti lo stesso transistor con diversi parametri di massima tensione e hfe, per esempio il 404 è la versione a 35V del 396 che è a 25V ma a noi che ci frega tanto un Fuzz va a max 9V, il 395 è la versione a basso gain del 396.
Ho anche le loro versioni NPN (possono essere alimentati in catena ad altri pedali con alimentazione standard) : 2N1302, 2N1304, 2N1306, (il modello è in funzione del gain basso medio alto).
Le versioni NPN non suonano mai uguali alla loro controparte PNP per le "capacità parassite di Miller" che si hanno con la diversa tecnologia con cui erano costruiti, quindi sono sempre un pelo più scuri, per il resto uguali.
Come suonano :
belli ma all'orecchio non hanno la stessa "facilità di ascolto" (termine tutto da HiFi ma sempre meglio che parlare di "magia" come fanno i guru) degli NKT275, leggermente più duri come entrata in distorsione e meno tondi sui bassi.
Visto che hanno un bassissimo lekeage li straconsiglio per una versione HiGain (il lekeage è sempre direttamente proporzionale al gain)
In questo che ho montato ho usato un 396 e un 404A, l'accoppiata perfetta per un medio gain.
venerdì 22 novembre 2013
Sadowsky preamp - Bass Boost EQ
Su richiesta il circuito di preamplificazione montato dalla Sadowsky nei suoi bassi, adattato per essere utilizzato come boost/equalizzatore a pedale per basso.
Ho fatto un paio di modifiche minori aggiungendo il controllo dei medi, eliminano il pop all'inserimento e riducendo drasticamente il rumore.
E' un circuito molto semplice che utilizza in maniera molto mirata la cosidetta "Valvola di Fetzer" che altro non è che il circuito emulatore di uno stadio valvolare che utilizza un FET (transistor ad effetto di campo).
Il suono risultante è molto caldo e godibile, toglie quel senso di "finto" anche ai bassi più economici, il boost di volume è bello abbondante, l'escursione dell'equalizzazione contenuta entro i 6db.
Ho fatto un paio di modifiche minori aggiungendo il controllo dei medi, eliminano il pop all'inserimento e riducendo drasticamente il rumore.
E' un circuito molto semplice che utilizza in maniera molto mirata la cosidetta "Valvola di Fetzer" che altro non è che il circuito emulatore di uno stadio valvolare che utilizza un FET (transistor ad effetto di campo).
Il suono risultante è molto caldo e godibile, toglie quel senso di "finto" anche ai bassi più economici, il boost di volume è bello abbondante, l'escursione dell'equalizzazione contenuta entro i 6db.
mercoledì 20 novembre 2013
AnalogMan SunFace Toshiba 2SA52 - '69 Fuzz Face Clone
Ecco quà il "Giapponese", la versione clone del SunFace che monta i transistor giapponesi anni 60 della Toshiba.
Fino a che non ho letto che li montava AnalogMan non avevano particolarmente destato il mio interesse, invece devo dire che sono degli ottimi transistor al germanio, lekeage estremamente basso (che significa meno propensi a cambiare il proprio gain al cambiare della temperatura) e un suono che è una via di mezzo tra i classici NKT275 inglesi e gli americani 2N404, quindi belli caldi e pricisi quasi HiFi senza coloriture troppo marcate.
E poi sono anche belli da vedere, con la scritta Toshiba stilosa ben stampata, roba di lusso, difficili da trovare e abbastanza costosi.
Per tutti i prezzi e le versioni vi rimando al post sul mio forum
Fino a che non ho letto che li montava AnalogMan non avevano particolarmente destato il mio interesse, invece devo dire che sono degli ottimi transistor al germanio, lekeage estremamente basso (che significa meno propensi a cambiare il proprio gain al cambiare della temperatura) e un suono che è una via di mezzo tra i classici NKT275 inglesi e gli americani 2N404, quindi belli caldi e pricisi quasi HiFi senza coloriture troppo marcate.
E poi sono anche belli da vedere, con la scritta Toshiba stilosa ben stampata, roba di lusso, difficili da trovare e abbastanza costosi.
Per tutti i prezzi e le versioni vi rimando al post sul mio forum
martedì 19 novembre 2013
AnalogMan SunFace NKT275 Red Dot - '69 Fuzz Face Clone
Eccolo quà come da presentazione, il clone del SunFace di AnalogMan.
Gli stessi transistor, gli NKT275 della New Market presentati qui, in versione Red Dot (+30euro).
Questa della versione in funzione del puntino di vernice per me è l'ennesima bufala tutta da verificare (tralasciando il fatto che è un punto di vernice fatto a mano e sono capaci tutti a cancellare il vecchio e mettere il nuovo), su svariati altri transistor (stesso modello stesso produttore) ho trovato punti di vari colori e non ho mai sentito nessuna differenza, oltre a non trovarne da analisi con il mio tester. Mi immagino l'ultimo operaio assunto alla New Market mandato a comprare la vernice che si sbaglia e l'acquista bianca, avrà avuto il solito cazziatone da parte del capo reparto?
Il suono è una goduria, con una distorsione bella fluida e mai acida.
Ovviamente è possibile scegliere la configurazione di gain :
-La classica che ha reso famoso il SunFace di AnalogMan che potremmo considerare Low Gain, con un suono mai acido e facilmente ripulibile con il solo volume della chitarra, con la possibilità di settare il controllo di Fuzz a livelli più bassi che il classico "a manetta" per un suono più pulito e più scuro con quella bella compressione che solo il germanio può dare, praticamente si trasforma nella versione Full Boost del classico Treble Boost.
-La classica dei Fuzz Face che potremmo considerare Mid Gain, con la famosa grinta del Fuzz, tanto sustain comunque gestibile dal volume della chitarra.
-La High Gain perfetta per chi cerca un suono più acido con tanto sustain.
Per questa configurazione non consiglio gli originali NKT275 per il semplice motivo che all'aumentare del gain le caratteristiche che fanno indimenticabili questi transistor si perdono, quindi senza pagare maggiorazioni potete scegliere altri transistor al germanio che offro come scelta.
Ma anche scegliere i transistor alternativi degli originali NKT275:
-Gli NKT275 "economici" (+15euro) che sono comunque ottimi e molto simili, ovviamente gli manca un pò la caratteristica di "arrotolare" così bene i bassi e hanno un pelo di alti in più, che è più una caratteristica che un difetto, ve li consiglio vivamente se volete la configurazione High Gain, risparmiate 15euro e difficilmente sentite qualche differenza.
-AnalogMan li snobba ma anche loro hanno fatto la loro parte di storia, parlo degli AC128 della Tungsram che erano montati nei Fuzz Face reissue anni 80/90 della Dallas Arbiter.
Ovviamente non suonano come i sopracitati transistor ma anche loro fanno bene la loro parte, perdono un pelo di bassi ma guadagnano in medio alti, quindi assolutamente da non disprezzare.
Non fatevi confondere, quando un costruttore parla di "lack of consistecy" non parla del suono ma del fatto che per avere una coppia entro certi parametri bisogna comprarne un certo numero e questo significa molto più lavoro di selezionatura con la possibilità di comprarne anche cento e buttarli tutti. Quindi per un grosso costruttore è meglio spendere un tot di soldi per una coppia di NKT275 bella selezionata che spendere la stessa cifra per comprare 100 AC128 e perdere un sacco di tempo per selezionarli.
- A questo punto anche i diretti sostituti degli NKT275 e cioè gli AC125, suonano esattamente come gli AC128 ma con più gain, quindi ottimi per la configurazione High Gain.
Riepilogando i prezzi sono così impostati :
Pedale con qualsiasi configurazione di transistor e gain tranne i sottostanti, comprensivo di regolazione di BIAS esterna, presa di alimentazione, led, batteria zinco-carbone : 100euro
Con gli NKT275 "economici" + 15euro
Con gli NKT275 "Red Dot" originali + 30euro
L'aggiunta del circuito per poterli alimentare in catena ad altri effetti senza inversioni di polarità + 10euro
Gli stessi transistor, gli NKT275 della New Market presentati qui, in versione Red Dot (+30euro).
Questa della versione in funzione del puntino di vernice per me è l'ennesima bufala tutta da verificare (tralasciando il fatto che è un punto di vernice fatto a mano e sono capaci tutti a cancellare il vecchio e mettere il nuovo), su svariati altri transistor (stesso modello stesso produttore) ho trovato punti di vari colori e non ho mai sentito nessuna differenza, oltre a non trovarne da analisi con il mio tester. Mi immagino l'ultimo operaio assunto alla New Market mandato a comprare la vernice che si sbaglia e l'acquista bianca, avrà avuto il solito cazziatone da parte del capo reparto?
Il suono è una goduria, con una distorsione bella fluida e mai acida.
Ovviamente è possibile scegliere la configurazione di gain :
-La classica che ha reso famoso il SunFace di AnalogMan che potremmo considerare Low Gain, con un suono mai acido e facilmente ripulibile con il solo volume della chitarra, con la possibilità di settare il controllo di Fuzz a livelli più bassi che il classico "a manetta" per un suono più pulito e più scuro con quella bella compressione che solo il germanio può dare, praticamente si trasforma nella versione Full Boost del classico Treble Boost.
-La classica dei Fuzz Face che potremmo considerare Mid Gain, con la famosa grinta del Fuzz, tanto sustain comunque gestibile dal volume della chitarra.
-La High Gain perfetta per chi cerca un suono più acido con tanto sustain.
Per questa configurazione non consiglio gli originali NKT275 per il semplice motivo che all'aumentare del gain le caratteristiche che fanno indimenticabili questi transistor si perdono, quindi senza pagare maggiorazioni potete scegliere altri transistor al germanio che offro come scelta.
Ma anche scegliere i transistor alternativi degli originali NKT275:
-Gli NKT275 "economici" (+15euro) che sono comunque ottimi e molto simili, ovviamente gli manca un pò la caratteristica di "arrotolare" così bene i bassi e hanno un pelo di alti in più, che è più una caratteristica che un difetto, ve li consiglio vivamente se volete la configurazione High Gain, risparmiate 15euro e difficilmente sentite qualche differenza.
-AnalogMan li snobba ma anche loro hanno fatto la loro parte di storia, parlo degli AC128 della Tungsram che erano montati nei Fuzz Face reissue anni 80/90 della Dallas Arbiter.
Ovviamente non suonano come i sopracitati transistor ma anche loro fanno bene la loro parte, perdono un pelo di bassi ma guadagnano in medio alti, quindi assolutamente da non disprezzare.
Non fatevi confondere, quando un costruttore parla di "lack of consistecy" non parla del suono ma del fatto che per avere una coppia entro certi parametri bisogna comprarne un certo numero e questo significa molto più lavoro di selezionatura con la possibilità di comprarne anche cento e buttarli tutti. Quindi per un grosso costruttore è meglio spendere un tot di soldi per una coppia di NKT275 bella selezionata che spendere la stessa cifra per comprare 100 AC128 e perdere un sacco di tempo per selezionarli.
- A questo punto anche i diretti sostituti degli NKT275 e cioè gli AC125, suonano esattamente come gli AC128 ma con più gain, quindi ottimi per la configurazione High Gain.
Riepilogando i prezzi sono così impostati :
Pedale con qualsiasi configurazione di transistor e gain tranne i sottostanti, comprensivo di regolazione di BIAS esterna, presa di alimentazione, led, batteria zinco-carbone : 100euro
Con gli NKT275 "economici" + 15euro
Con gli NKT275 "Red Dot" originali + 30euro
L'aggiunta del circuito per poterli alimentare in catena ad altri effetti senza inversioni di polarità + 10euro
sabato 16 novembre 2013
IN ARRIVO : AnalogMan SunFace - Fuzz Face Clone
Mi ci è voluto quasi un anno per avere tutti i transistor originali che monta il buon AnalogMan nei suoi SunFace, più tutti i componenti vintage che venivano montati nei Dallas Arbiter Fuzz Face anni 60/70 e che ora (e solo ora) monta anche AnalogMan.
La scelta dei transistor che monta Analogman e che offro è completa, ma non solo, ho aggiunto anche qualche chicca.
Quindi gli originali NewMarket NKT275 Red Dot, gli originali BC183, i BC108, BC109, gli americani 2N404 e 2N396, i giapponesi 2SAxx e 2SBxx.
Ma anche tante altre possibilità compresi gli NKT275 "economici" che ho presentato QUI
Ovviamente tutti i pedali avranno la regolazione di BIAS esterna (il SunDial optional sui SunFace), la presa di alimentazione esterna e il LED (sempre opzionali nel SunFace).
Il prezzo come in tutti i miei pedali sarà di 100euro salvo una maggiorazione di 50euro per avere gli NKT275 "originali" e 20euro in più per avere quelli "economici".
Tutti i pedali con transistor al germanio PNP (NKT275, 2N404, ecc) non sono alimentabili in catena ad altri effetti e hanno comunque bisogno di un alimentatore con polarità invertita, è possibile montare un semplice circuito per ovviare alla caratteristica con una maggiorazione di 10euro.
Resta il fatto che suonano meglio alimentati con la batteria, meglio se Zinco-Carbone, ovviamente tutti i pedali sono forniti di una pila 9V Danelectro Vintage Power.
La scelta dei transistor che monta Analogman e che offro è completa, ma non solo, ho aggiunto anche qualche chicca.
Quindi gli originali NewMarket NKT275 Red Dot, gli originali BC183, i BC108, BC109, gli americani 2N404 e 2N396, i giapponesi 2SAxx e 2SBxx.
Ma anche tante altre possibilità compresi gli NKT275 "economici" che ho presentato QUI
Ovviamente tutti i pedali avranno la regolazione di BIAS esterna (il SunDial optional sui SunFace), la presa di alimentazione esterna e il LED (sempre opzionali nel SunFace).
Il prezzo come in tutti i miei pedali sarà di 100euro salvo una maggiorazione di 50euro per avere gli NKT275 "originali" e 20euro in più per avere quelli "economici".
Tutti i pedali con transistor al germanio PNP (NKT275, 2N404, ecc) non sono alimentabili in catena ad altri effetti e hanno comunque bisogno di un alimentatore con polarità invertita, è possibile montare un semplice circuito per ovviare alla caratteristica con una maggiorazione di 10euro.
Resta il fatto che suonano meglio alimentati con la batteria, meglio se Zinco-Carbone, ovviamente tutti i pedali sono forniti di una pila 9V Danelectro Vintage Power.
mercoledì 13 novembre 2013
Klon Centaur Overdrive clone
Clone del mitico Klon Centaur pedale che arriva a costare più di 600euro.
Li vale? ............................ assolutamente no.
Però è di gran lunga superiore alla maggior parte degli overdrive di ispirazione Tube Screamer.
Infatti anche lui, come l'80% degli overdrive, ha un circuito ispirato al best seller dell'Ibanez.
Per essere precisi è estremamente simile al OD 820 Pro della Maxon (la ditta che costruisce da sempre i pedali Ibanez Made in Japan).
In più di un classico Tube Screamer ha le seguenti cose :
-Un circuito che trasforma la 9V della batteria o dell'alimentazione esterna in 18V per il massimo headroom.
-Un doppio circuito separato per il suono pulito e il suono distorto, suoni che vengono miscelati dal controllo di gain che funge sia da controllo di gain sia da controllo di blend per i due circuiti. (infatti è un potenziometro doppio).
-Buffer in ingresso e in uscita fatto invece che dal solito transistorino da un'operazionale a basso rumore.
-Un controllo di tono migliorato
-Circuito di distorsione che utilizza 2 diodi al germanio, per un clipping più morbido.
Il risultato è un pedale con un suono veramente focalizzato per lo scopo per cui era nato il primo Tube Screamer e cioè tirare il collo agli ampli a valvole anni 70.
Un casino di volume pulito con un'entrata in distorsione veramente gradevole e naturale.
L'originale non è True Bypass ma ovviamente non se ne sente la necessità, non è un pedale BOSS.
Però per essere fedeli al mio modo di costruirli l'ho fatto True Bypass ma ovviamente potete anche chiedermelo come l'originale.
In poche parole l'originale mantiene sempre collegato sul percorso del segnale uno dei 2 buffer, può essere utile ma anche no, se non è alimentato con una fonte perfettamente pulita può aggiungere rumore agli effetti anche quando disinserito.
Come mio solito ho utilizzato tutti e dico tutti i componenti che ha l'originale, dai condensatori Panasonic, ai Chip TL072CP fino ad arrivare a scegliere le giuste resistenze in funzione del fatto che siano a film metallico o a film di carbone.
Come potete vedere è un bel circuito che si prende una bella fetta di ore della giornata per solo montarne uno, quindi il prezzo ne risente e ho deciso di venderlo a 120euro (in confronto a 600 c'è una bella differenza)
Ho anche una foto di come l'ho montato su richiesta su di un pedale con l'orientamento standard :
C'è mancato poco che lo prendessi a martellate per farlo entrare.
Li vale? ............................ assolutamente no.
Però è di gran lunga superiore alla maggior parte degli overdrive di ispirazione Tube Screamer.
Infatti anche lui, come l'80% degli overdrive, ha un circuito ispirato al best seller dell'Ibanez.
Per essere precisi è estremamente simile al OD 820 Pro della Maxon (la ditta che costruisce da sempre i pedali Ibanez Made in Japan).
In più di un classico Tube Screamer ha le seguenti cose :
-Un circuito che trasforma la 9V della batteria o dell'alimentazione esterna in 18V per il massimo headroom.
-Un doppio circuito separato per il suono pulito e il suono distorto, suoni che vengono miscelati dal controllo di gain che funge sia da controllo di gain sia da controllo di blend per i due circuiti. (infatti è un potenziometro doppio).
-Buffer in ingresso e in uscita fatto invece che dal solito transistorino da un'operazionale a basso rumore.
-Un controllo di tono migliorato
-Circuito di distorsione che utilizza 2 diodi al germanio, per un clipping più morbido.
Il risultato è un pedale con un suono veramente focalizzato per lo scopo per cui era nato il primo Tube Screamer e cioè tirare il collo agli ampli a valvole anni 70.
Un casino di volume pulito con un'entrata in distorsione veramente gradevole e naturale.
L'originale non è True Bypass ma ovviamente non se ne sente la necessità, non è un pedale BOSS.
Però per essere fedeli al mio modo di costruirli l'ho fatto True Bypass ma ovviamente potete anche chiedermelo come l'originale.
In poche parole l'originale mantiene sempre collegato sul percorso del segnale uno dei 2 buffer, può essere utile ma anche no, se non è alimentato con una fonte perfettamente pulita può aggiungere rumore agli effetti anche quando disinserito.
Come mio solito ho utilizzato tutti e dico tutti i componenti che ha l'originale, dai condensatori Panasonic, ai Chip TL072CP fino ad arrivare a scegliere le giuste resistenze in funzione del fatto che siano a film metallico o a film di carbone.
Come potete vedere è un bel circuito che si prende una bella fetta di ore della giornata per solo montarne uno, quindi il prezzo ne risente e ho deciso di venderlo a 120euro (in confronto a 600 c'è una bella differenza)
Ho anche una foto di come l'ho montato su richiesta su di un pedale con l'orientamento standard :
C'è mancato poco che lo prendessi a martellate per farlo entrare.
venerdì 8 novembre 2013
Ultimate FaceBender Custom - Remote channel switching
Una modifica utile a tutti quelli che utilizzano i sistemi Looper-Switcher Midi per le selezione dei pedali.
Mi è stato richiesto di poter selezionare da remoto, tramite switcher midi, il passaggio da Fuzz Face a Tone Bender nel mio Ultimate FaceBender.
In poche parole il mio pedale è collegato ad un controller/looper Midi che ha la possibilità di controllare anche degli switch (normalmente usati per cambiare i canali degli ampli).
Per fare questo ho utilizzato un circuito provvisto di relais e opto accoppiatore della Pedal Sync, ditta che fornisce tutti i componenti per costruirsi le proprie pedaliere looper midi.
Dato che il circuito va alimentato esternamente è stata sacrificata la batteria e visto che doveva essere alimentato in catena ad altri pedali invece di montare il solito circuito per l'inversione della polarità della tensione ho optato per dei transistor NPN, ovviamente sempre al germanio, un OC139 in Q1 e due americani della serie 2N13xx.
Nella foto successiva si può vedere il circuito sottostante a quello del pedale collegato ad un semplice pulsante e ad un'uscita jack dedicata.
Mi è stato richiesto di poter selezionare da remoto, tramite switcher midi, il passaggio da Fuzz Face a Tone Bender nel mio Ultimate FaceBender.
In poche parole il mio pedale è collegato ad un controller/looper Midi che ha la possibilità di controllare anche degli switch (normalmente usati per cambiare i canali degli ampli).
Per fare questo ho utilizzato un circuito provvisto di relais e opto accoppiatore della Pedal Sync, ditta che fornisce tutti i componenti per costruirsi le proprie pedaliere looper midi.
Dato che il circuito va alimentato esternamente è stata sacrificata la batteria e visto che doveva essere alimentato in catena ad altri pedali invece di montare il solito circuito per l'inversione della polarità della tensione ho optato per dei transistor NPN, ovviamente sempre al germanio, un OC139 in Q1 e due americani della serie 2N13xx.
Nella foto successiva si può vedere il circuito sottostante a quello del pedale collegato ad un semplice pulsante e ad un'uscita jack dedicata.
mercoledì 6 novembre 2013
lunedì 4 novembre 2013
Il prezzo fa la qualità o la qualità fa il prezzo?
Quale sarebbe il giusto costo di un pedale secondo voi ?
Ad un costo maggiore coincide una qualità maggiore ?
Penso che ormai è abbastanza chiaro che l'endorsing e la pubblicità incidono sulla maggior parte del prezzo, quindi il pedale o l'amplificatore più pubblicizzato e messo in mano a quell'artista o all'altro ha costi molto ma molto maggiori di chi non ha spese di questo tipo.
La riflessione è nata da questa mail che mi è stata inviata, segue la mia risposta :
La mail è relativa alla mia riedizione del Triangle Big Muff.
Buongiorno a lei. Gradirei farle delle domande se non è troppo disturbo.
Inizio dicendo che ho bisogno di questo pedale e che c'è un tecnico molto bravo dalle mie parti che chiede 180 euro per realizzarlo. Ora visto che non è all'apparenza uno che vuole guadagnarci volevo avere delle informazioni da una persona rinomata come lei sui materiali che lei utilizza per fare il pedale, magari dicendomi se e in che modo si potrebbe arrivare a una cifra 80 euro superiore a quello che lei chiede, visto che penso che comunque siano di qualità i suoi pedali, altrimenti non le starei scrivendo, e non capisco come possa questo mio conoscente chiedere una cifra così alta.
La ringrazio e a presto.
La mia risposta :
Ad un costo maggiore coincide una qualità maggiore ?
Penso che ormai è abbastanza chiaro che l'endorsing e la pubblicità incidono sulla maggior parte del prezzo, quindi il pedale o l'amplificatore più pubblicizzato e messo in mano a quell'artista o all'altro ha costi molto ma molto maggiori di chi non ha spese di questo tipo.
La riflessione è nata da questa mail che mi è stata inviata, segue la mia risposta :
La mail è relativa alla mia riedizione del Triangle Big Muff.
Buongiorno a lei. Gradirei farle delle domande se non è troppo disturbo.
Inizio dicendo che ho bisogno di questo pedale e che c'è un tecnico molto bravo dalle mie parti che chiede 180 euro per realizzarlo. Ora visto che non è all'apparenza uno che vuole guadagnarci volevo avere delle informazioni da una persona rinomata come lei sui materiali che lei utilizza per fare il pedale, magari dicendomi se e in che modo si potrebbe arrivare a una cifra 80 euro superiore a quello che lei chiede, visto che penso che comunque siano di qualità i suoi pedali, altrimenti non le starei scrivendo, e non capisco come possa questo mio conoscente chiedere una cifra così alta.
La ringrazio e a presto.
La mia risposta :
la tua è una buona domanda, i problemi sono 2 :
1) Non mi piace denigrare il lavoro altrui
2) Dato che ultimamente il prezzo fà la qualità e non il contrario come dovrebbe essere, non vorrei che sembrasse che io faccio pagare meno quindi la qualità è minore.
A questo punto analiziamo il pedale in se, l'unica cosa che può fare spostare il prezzo sono i transistor, nei triangle montarono 3 diversi transistor :
se vai sulla pagina dei primi Big Muff e scendi al paragrafo dei transistor trovi tutta la storia, ma anche il commento che dice come i valori degli altri componenti del circuito fanno la differenza maggiore in fatto di suono.
Io utilizzo i 2N5133 o gli stessi rimarchiati per l'europa dalla stessa Fairchild e cioè i BC209, ma se il tuo tecnico ha gli introvabili FS36999 (codice che non esiste e, come scrive l'esperto, probabilmente sono dei 2N5133 rimarchiati per un sub-distributore) e gli ha pagati un'occhio della testa, potrebbe anche essere che il costo è giustificato.
Ovviamente il suono a te non cambierebbe di una virgola, cambierebbe solo che hai il portafoglio più vuoto.
Per tutti gli altri componenti io utilizzo tutto quello che è possibile trovare originale e dove non lo trovo uso il meglio che la produzione corrente può fornire.
A questo punto ti posso dire senza vergogna che il pedale a me costa si e no 30euro, tolte le tasse e l'IVA per il lavoro di 4-5 ore (senza contare il tempo perso a trovare tutti i componenti) intasco si e no 40euro.
E' poco, è molto, non lo so, so solo che mi permette di venderne fino a 100 all'anno che sono un bel numero, se invece ne facessi uno ogni morte di Papa a quel punto le ore di lavoro lieviterebbero calcolato tutto il tempo che ci vuole a trovare tutti i componenti, quindi farei pagare anche io 180euro.
Spero di esserti stato di aiuto nella tua scelta.
sabato 2 novembre 2013
Nuovo video : Giovanetti HandWired OctaFuzz vs Fulltone Octafuzz
Piccola prova video del mio OctaFuzz, già presentato QUI e QUI, paragonato ad un Fulltone Octafuzz.
La prima metà della prova è con la funzione Octave inserita la seconda no, purtroppo tra la telecamera da 2 soldi e la compressione di Youtube non si riesce ad apprezzare la reale differenza, ma qualcosa si, la distorsione è palesemente più organica e godibile e con la funzione Octave inserita il suono del mio è più pieno e dinamico.
La prima metà della prova è con la funzione Octave inserita la seconda no, purtroppo tra la telecamera da 2 soldi e la compressione di Youtube non si riesce ad apprezzare la reale differenza, ma qualcosa si, la distorsione è palesemente più organica e godibile e con la funzione Octave inserita il suono del mio è più pieno e dinamico.
giovedì 31 ottobre 2013
Nuovo look : Ultimate FaceBender - Fuzz Face + Tone Bender MKII
Quando scelgo un colore per una nuova serie di pedali la Hammond decide puntualmente di non fabbricare più box con quel colore.
Dato che il box viola è fuori produzione ho scelto un bel rosso amaranto per fare la nuova serie del mio Ultimate FaceBender.
Per chi se lo fosse perso altro non è che un Tone Bender MKII che all'occorrenza si trasforma il un classico Fuzz Face.
Vi sembra poco?
Dato che Fuzz Face e ToneBender hanno risposte sui bassi differenti ho aggiunto la possibilità di selezionare questo taglio sia in ingresso che in uscita.
Quindi per esempio con Filter al 50% e il F.A.C. in prima posizione (4 scatti) abbiamo la classica configurazione del Fuzz Face (2,2uF e 10nF), con Filter al Max e F.A.C. in quarta posizione abbiamo la configurazione del Marshall Supa ToneBender (4,7uF e 100nF), e così via ......
I transistor sono scelti in maniera oculata anche in funzione del loro gain, un OC81D in prima posizione e 2 AC125 (sub degli OC75 e degli NKT275) per Q2 e Q3.
Mi immagino quanto lo potrebbe far pagare un Fulltone o un Analogman un pedale simile se fanno pagare un semplice Fuzz face sui 300$....... 400$?........450$?........chi offre di più?
Dato che il box viola è fuori produzione ho scelto un bel rosso amaranto per fare la nuova serie del mio Ultimate FaceBender.
Per chi se lo fosse perso altro non è che un Tone Bender MKII che all'occorrenza si trasforma il un classico Fuzz Face.
Vi sembra poco?
Dato che Fuzz Face e ToneBender hanno risposte sui bassi differenti ho aggiunto la possibilità di selezionare questo taglio sia in ingresso che in uscita.
Quindi per esempio con Filter al 50% e il F.A.C. in prima posizione (4 scatti) abbiamo la classica configurazione del Fuzz Face (2,2uF e 10nF), con Filter al Max e F.A.C. in quarta posizione abbiamo la configurazione del Marshall Supa ToneBender (4,7uF e 100nF), e così via ......
I transistor sono scelti in maniera oculata anche in funzione del loro gain, un OC81D in prima posizione e 2 AC125 (sub degli OC75 e degli NKT275) per Q2 e Q3.
Mi immagino quanto lo potrebbe far pagare un Fulltone o un Analogman un pedale simile se fanno pagare un semplice Fuzz face sui 300$....... 400$?........450$?........chi offre di più?
martedì 29 ottobre 2013
FINALMENTE !!! NKT275 quelli veri !!!
Finalmente mi sono arrivati i veri NKT275, esattamente i transistor che erano montati nei primi Fuzz Face della Dallas Arbiter.
Mi sono costati un'occhio della testa ma sono tutti perfetti e perfettamente selezionati.
Esattamente gli stessi che utilizzano i vari guru (Analogman e Fulltone in testa)
Una bella sfilata tipo Miss Italia :
Nel particolare :
La ditta inglese che li costruiva negli anni 60 era la NewMarket (da qui il logo NKT), una piccola azienda come tante altre poi assorbita dalle solite multinazionali.
QUI una bella pagina sulla sua storia.
Interessante la parte riguardante proprio l'NKT275 che viene definito senza mezzi termini :
For reasons that are mysterious to me, one type in this range, the NKT275, seems to be regarded as the 'holy grail' of germanium PNP transistors by people who build guitar effects units using 1960's circuits. In terms of its characteristics, this is quite a poor device, with low collector-base voltage and a wide spread of low gains.
Come ho sempre asserito anche io (ma i più non ci sentono quando si parla di queste cose) il suono di un fuzz è merito all'80% dalla selezionatura corretta dei transistor usati, forse un 5% dalla qualità degli altri componenti e forse un 15% dalla scelta dei transistor che chiaramente devono almeno essere compatibili e diretti sostituti degli originali.
Esistono in commercio transistor marchiati NKT275 che chiaramente non sono stati costruiti negli anni 60 e chiaramente non dalla NewMarket, sono gli stessi che si trovano in vecchie riedizioni del FuzzFace, a seguire una carrellata :
Da sinistra verso destra :
-L'originale
-coppia smontata da un vecchio Fuzz Face reissue della Dallas Arbiter; sono originali? forse ma fare una serigrafia per un grosso distributore è molto semplice.
-coppia smontata da un altro Fuzz Face reissue ma meno vecchio, qui è palese che non sono più gli originali e che il marchio è lo stesso dell'altra coppia.
-modello che è facile trovare in commercio (anche a 2€ l'uno ma non selezionato, una coppia selezionata anche 20€), ovviamente non originale.
-modello che mi è stato venduto come identico al precedente ma senza serigrafia (la scritta l'ho messa io) ovviamente ad un prezzo inferiore.
Comunque è (ed era) una prassi normale e normalmente accettata che piccole aziende costruiscano componenti per altre ditte marchiandole con il logo dell'azienda che li commissiona, quindi assolutamente non parlerei di Fake o Truffa, c'è sempre la possibilità che la stessa New Market abbia fatto costruire i suddetti transistor ad altre ditte dove gli costava meno (anche perché il logo NKT è sicuramente registrato).
Se compri una FIAT e poi trovi scritto che è Made in Serbia forse ti rode un po' il culo ma sicuramente non gridi alla truffa.
Come suonano?
Ovviamente, una volta selezionati, tutti più che bene, forse (ma ci vuole un bell'orecchio) i 4 palesemente non originali hanno un pelo di acuti in più (ma è un difetto?), è chiaro che li distinguono le cosidette capacità parassite (effetto Miller) che nei più vecchi sono maggiori rendendo il suono un po' più rotondo.
Mi sono costati un'occhio della testa ma sono tutti perfetti e perfettamente selezionati.
Esattamente gli stessi che utilizzano i vari guru (Analogman e Fulltone in testa)
Una bella sfilata tipo Miss Italia :
Nel particolare :
La ditta inglese che li costruiva negli anni 60 era la NewMarket (da qui il logo NKT), una piccola azienda come tante altre poi assorbita dalle solite multinazionali.
QUI una bella pagina sulla sua storia.
Interessante la parte riguardante proprio l'NKT275 che viene definito senza mezzi termini :
For reasons that are mysterious to me, one type in this range, the NKT275, seems to be regarded as the 'holy grail' of germanium PNP transistors by people who build guitar effects units using 1960's circuits. In terms of its characteristics, this is quite a poor device, with low collector-base voltage and a wide spread of low gains.
Come ho sempre asserito anche io (ma i più non ci sentono quando si parla di queste cose) il suono di un fuzz è merito all'80% dalla selezionatura corretta dei transistor usati, forse un 5% dalla qualità degli altri componenti e forse un 15% dalla scelta dei transistor che chiaramente devono almeno essere compatibili e diretti sostituti degli originali.
Esistono in commercio transistor marchiati NKT275 che chiaramente non sono stati costruiti negli anni 60 e chiaramente non dalla NewMarket, sono gli stessi che si trovano in vecchie riedizioni del FuzzFace, a seguire una carrellata :
Da sinistra verso destra :
-L'originale
-coppia smontata da un vecchio Fuzz Face reissue della Dallas Arbiter; sono originali? forse ma fare una serigrafia per un grosso distributore è molto semplice.
-coppia smontata da un altro Fuzz Face reissue ma meno vecchio, qui è palese che non sono più gli originali e che il marchio è lo stesso dell'altra coppia.
-modello che è facile trovare in commercio (anche a 2€ l'uno ma non selezionato, una coppia selezionata anche 20€), ovviamente non originale.
-modello che mi è stato venduto come identico al precedente ma senza serigrafia (la scritta l'ho messa io) ovviamente ad un prezzo inferiore.
Comunque è (ed era) una prassi normale e normalmente accettata che piccole aziende costruiscano componenti per altre ditte marchiandole con il logo dell'azienda che li commissiona, quindi assolutamente non parlerei di Fake o Truffa, c'è sempre la possibilità che la stessa New Market abbia fatto costruire i suddetti transistor ad altre ditte dove gli costava meno (anche perché il logo NKT è sicuramente registrato).
Se compri una FIAT e poi trovi scritto che è Made in Serbia forse ti rode un po' il culo ma sicuramente non gridi alla truffa.
Come suonano?
Ovviamente, una volta selezionati, tutti più che bene, forse (ma ci vuole un bell'orecchio) i 4 palesemente non originali hanno un pelo di acuti in più (ma è un difetto?), è chiaro che li distinguono le cosidette capacità parassite (effetto Miller) che nei più vecchi sono maggiori rendendo il suono un po' più rotondo.
sabato 26 ottobre 2013
Nuovo look : PROCO RAT reissue mod.
Nuova versione QUI
Approfitto della nuova serie che ho montato per mostrare l'interno e spiegare un paio di cose sul RAT che costruisco.
A parte il bel antracite martellato che ho scelto la configurazione è la solita con lo switch che passa da RAT standard (quello originale americano anni 80) al Turbo RAT.
Di RAT ne sono stati costruiti vari modelli, sia negli States sia in Cina, le varianti più comuni, ovviamente americani, sono date unicamente dal taglio della distorsione relativa dal diverso tipo di diodi montati.
Per esempio lo standard usa i 1N4148 per una distorsione media, il Turbo una coppia di diodi LED rossi per un boost sui medi e una distorsione meno compressa, poi esisteva anche la versione Dirty RAT con diodi al germanio, ma in questo caso la distorsione è veramente troppa con un suono compressissimo praticamente un'onda quadra fissa (dopo averla provata ho optato per non includerla ma a richiesta si può sempre fare)
Dopo aver provato varie versioni del chip che monta LM308 ho avuto la fortuna di trovare l'originale made in USA della Motorola e guarda caso è quello che suona meglio (praticamente non c'è storia con quello cinese che montano anche le nuove versioni reissue).
Il RAT ha un circuito che usa, anche sul percorso del segnale, un gran numero di condensatori elettrolitici e quindi è imperativo che siano di buona qualità, io ho usato tutti Nichicon per l'audio HiFi.
Curiosità : esiste anche una versione del suddetto chip in versione corazzata militare, il cosidetto (e tanto sbandierato dai soliti costruttori Guru) Metal Can : all'atto pratico è molto meglio dei soliti cinesi ma non suona meglio del Motorola originale (del resto la corazzatura serviva a proteggerlo dalle onde elettromagnetiche, a voi non credo serva continuare a suonare durante un fallout nucleare, ma non si può mai dire quindi con un 15euro in più posso montarlo)
Quel 7901 dovrebbe essere la data di fabbricazione !!
Come quell' 88 per il Motorola dell'immagine precedente !!
Approfitto della nuova serie che ho montato per mostrare l'interno e spiegare un paio di cose sul RAT che costruisco.
A parte il bel antracite martellato che ho scelto la configurazione è la solita con lo switch che passa da RAT standard (quello originale americano anni 80) al Turbo RAT.
Di RAT ne sono stati costruiti vari modelli, sia negli States sia in Cina, le varianti più comuni, ovviamente americani, sono date unicamente dal taglio della distorsione relativa dal diverso tipo di diodi montati.
Per esempio lo standard usa i 1N4148 per una distorsione media, il Turbo una coppia di diodi LED rossi per un boost sui medi e una distorsione meno compressa, poi esisteva anche la versione Dirty RAT con diodi al germanio, ma in questo caso la distorsione è veramente troppa con un suono compressissimo praticamente un'onda quadra fissa (dopo averla provata ho optato per non includerla ma a richiesta si può sempre fare)
Dopo aver provato varie versioni del chip che monta LM308 ho avuto la fortuna di trovare l'originale made in USA della Motorola e guarda caso è quello che suona meglio (praticamente non c'è storia con quello cinese che montano anche le nuove versioni reissue).
Il RAT ha un circuito che usa, anche sul percorso del segnale, un gran numero di condensatori elettrolitici e quindi è imperativo che siano di buona qualità, io ho usato tutti Nichicon per l'audio HiFi.
Curiosità : esiste anche una versione del suddetto chip in versione corazzata militare, il cosidetto (e tanto sbandierato dai soliti costruttori Guru) Metal Can : all'atto pratico è molto meglio dei soliti cinesi ma non suona meglio del Motorola originale (del resto la corazzatura serviva a proteggerlo dalle onde elettromagnetiche, a voi non credo serva continuare a suonare durante un fallout nucleare, ma non si può mai dire quindi con un 15euro in più posso montarlo)
Quel 7901 dovrebbe essere la data di fabbricazione !!
Come quell' 88 per il Motorola dell'immagine precedente !!
venerdì 25 ottobre 2013
Modifiche per Fuzz Face e Tone Bender ......... e non solo
Approfitto dell'occasione che mi si è presentata per presentare due delle modifiche più comuni che si possono fare sui Fuzz con transistor al germanio.
Modifiche che si trovano di serie su pedali boutique e che vengono sbandierate come se fossero chissà che migliorie che giustificano prezzi da capogiro.
In questo caso si tratta di un mio Roger Mayer Classic Fuzz clone, il Dallas Arbiter Fuzz Face con le modifiche apportate da Roger su richiesta di Jimi Hendrix.
Le modifiche sono semplici;
l'istallazione del circuito che permette di alimentare il pedale anche in catena con altri effetti senza tensione invertita e il controllo del BIAS che in accoppiata ai transistor originali, gli AC128 della Tungsram, diventa oltremodo utile perché un po' troppo sensibili alle variazioni di temperatura.
Il circuito invertitore di tensione è isolato dalla termostringente rossa e fa capo ad un chip 7660CPA. Il controllo di BIAS è il potenziometro centrale, nel caso di un Classic Fuzz che ha la regolazione interna sulla resistenza di catodo di Q1 è semplice collegarlo come resistenza di catodo di Q2 come in tutti i Fuzz Face.
Lavorando sulla regolazione interna è possibile settare il giusto BIAS (con temperatura di 20/22°) con la manopola esterna a ore 12 in modo da avere il giusto settaggio a occhio senza fare letture della tensione e avere la massima escursione utile della regolazione.
Modifiche che si trovano di serie su pedali boutique e che vengono sbandierate come se fossero chissà che migliorie che giustificano prezzi da capogiro.
In questo caso si tratta di un mio Roger Mayer Classic Fuzz clone, il Dallas Arbiter Fuzz Face con le modifiche apportate da Roger su richiesta di Jimi Hendrix.
Le modifiche sono semplici;
l'istallazione del circuito che permette di alimentare il pedale anche in catena con altri effetti senza tensione invertita e il controllo del BIAS che in accoppiata ai transistor originali, gli AC128 della Tungsram, diventa oltremodo utile perché un po' troppo sensibili alle variazioni di temperatura.
Il circuito invertitore di tensione è isolato dalla termostringente rossa e fa capo ad un chip 7660CPA. Il controllo di BIAS è il potenziometro centrale, nel caso di un Classic Fuzz che ha la regolazione interna sulla resistenza di catodo di Q1 è semplice collegarlo come resistenza di catodo di Q2 come in tutti i Fuzz Face.
Lavorando sulla regolazione interna è possibile settare il giusto BIAS (con temperatura di 20/22°) con la manopola esterna a ore 12 in modo da avere il giusto settaggio a occhio senza fare letture della tensione e avere la massima escursione utile della regolazione.
giovedì 24 ottobre 2013
Volete comprare i transistor negli States ? Parte 2
Riallacciandomi a questo post , ecco come è andata a finire :
A monte di una spesa di ben 89$ , sempre comprese spese di spedizione, imballaggio ecc. , di un'attesa di ben 36 giorni quando normalmente l'attesa varia tra 7 e 14 giorni, e di un tasso di cambio praticato ben minore di quello reale (pure li ti tassano) questo è quello che ho pagato in contrassegno :
Quindi calcolato che le spese di spedizione sono circa 15$ (è una raccomandata) e che il tasso di cambio di questa mattina è circa 1,38$ per 1€, ho pagato il prodotto meno di 54euro e ci ho pagato quasi 26€ di tasse, quindi il 50% di imposizione.
P.S. il documento non l'ho scannerizzato storto mi è proprio arrivato così, basta vedere la riga del protocollo verticale sulla destra che è precisa.
A monte di una spesa di ben 89$ , sempre comprese spese di spedizione, imballaggio ecc. , di un'attesa di ben 36 giorni quando normalmente l'attesa varia tra 7 e 14 giorni, e di un tasso di cambio praticato ben minore di quello reale (pure li ti tassano) questo è quello che ho pagato in contrassegno :
Quindi calcolato che le spese di spedizione sono circa 15$ (è una raccomandata) e che il tasso di cambio di questa mattina è circa 1,38$ per 1€, ho pagato il prodotto meno di 54euro e ci ho pagato quasi 26€ di tasse, quindi il 50% di imposizione.
P.S. il documento non l'ho scannerizzato storto mi è proprio arrivato così, basta vedere la riga del protocollo verticale sulla destra che è precisa.
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