giovedì 26 dicembre 2013

Buon Natale !!!

Buon Natale con un giorno di ritardo !!!
Ma sono giustificato, ieri ero a Milano dove sono riusciti ad appiopparmi 3 pedali da riparare.

P.S. solo uno è dei miei


P.P.S non è solo un'esercizio di grafica è veramente un circuito funzionante. Quando si dice non avere un c...... da fare!

domenica 22 dicembre 2013

Ma è analogico o digitale ???

Prendo spunto da una mail che mi è arrivata per fare un'attimo di chiarezza su cosa è analogico e cosa è digitale nel mondo dei pedali :
Per esempio il reverbero che realizzo ha il percorso del suono completamente analogico ma il circuito che emula il tank a molle che monto è costituito da un'array di chip digitali, l'unico reverbero veramente analogico al 100% è quello fatto con un reverbero a molla.
Stessa cosa vale per gli echo, c'è comunque un chip che memorizza il vostro segnale, salvo alcuni delay molto corti che avevano quelle che si chiamavano celle di ritardo e si possono considerare analogici.
Poi ci sono i pedali veramente digitali che per trattare il suono lo devono prima trasformare in segnale digitale (conversione AD Analogico Digitale) trattarlo aggiungendoci l'effetto richiesto e poi ritrasformarlo in analogico (conversione DA Digitale Analogico)

Quindi la morale è semplice, l'unico echo (con ritardo decente) 100% analogico è quello a nastro (o a disco rotante ecc) dove c'è un supporto che registra il suono analogico, gli altri hanno tutti una componente digitale.
Ovviamente non c'è nulla di disprezzabile, costano poco e suonano sempre meglio.
Poi se qualcuno si può permettere di comprare (li ho visti vendere anche a 2000euro) e di portarsi dietro un Echo Binson a nastro come quello usato dai Pink Floyd a Pompei tanto di cappello.


Gilmour mentre lo usa nel Live a Pompei


Prima mail :
Gentile sig. Giovanetti,
sarebbe possibile avere un clone dello Z-Vex Lo-fi Loop Junky? 

Ed eventualmente quale sarebbe il costo del detto pedale?
Grazie


la mia risposta :
Non clono pedali puramente digitali.
Sorry


La seconda mail :
Che io sappia è un pedale analogico,
la Z Vex lo vende come tale almeno.
E' una fesseria?


La mia risposta :
Quasi,
ultimamente si fà confusione e certi personaggi ci sguazzano, i suoni del Lo-fi non vengono digitalizzati (conversione AD) ma sono comunque trattati da chip digitali.
In un looper inevitabilmente la registrazione avviene su di un chip digitale, non c'è un nastro analogico che gira da qualche parte.

Questo stralcio è preso da un forum americano :
"the Lo-Fi Loop Junkie is built around a "chipcorder" device from ISD (which was bought by Winbond).
The technology uses what are normally digital EEPROM cells to store analog values. The chip fabrication process is more suited to digital info, thus the Lo-Fi aspect. :D
http://www.winbond-usa.com/
The best (read as most flexible) control of these chips is done via  microcontroller, but I don't know if that's the route that Zachary  took with his design."

L'unica foto dell'interno che ho trovato è quella di un clone :
http://i1171.photobucket.com/albums/r559/mtmattan/LoFi%20Looper/d1f3997a.jpg
quella bella eeprom in primo piano è tutto fuorchè analogica.
Ovviamente non è che non li costruisco perchè sono snob, anche il mio echo ha un chip digitale che crea il ritardo, ma per costruirli è molto più complicato che clonare l'ennesimo fuzz anni 70 e i risultati sono standardizzati dalla qualità dei chip digitali usati (ecco perchè l'ha chiamato Lo Fi (low fidelity) e lo ripete varie volte nella descrizione).
Da come è spiegato nella parte tratta dal forum in inglese la EEPROM usata nel LoFi junkie è fatta per memorizzare messaggi digitali ma volendo anche analogici ma non musica o suoni (chessò temperature e timer di un forno a microonde per esempio) e quindi il suono viene spogliato di tutto quello che è analogico e "robotizzato".
Poi se il risultato è piacevole tanto di cappello a Mr Zvex, ieri ho sentito un bluesman americano suonare con una chitarra formata da due borchie di automobile con le corde montate su di un manico di zappa senza tasti, ovviamente suonava alla grande con lo slide.


domenica 15 dicembre 2013

Nuovi video : MiB e Dumbell cloni

Un paio di video di miei pedali trovati su Youtube, realizzati da un mio cliente che ovviamente ringrazio molto visto che oltre a non essere un gran chitarrista assolutamente non ho tempo di farne di decenti.
Al prossimo ordine hai la spedizione pagata!!!

Il suo canale :
http://www.youtube.com/user/MrEndstart?feature=watch

Marshall in a Box - Catalinbred  Dirty Little Secret clone

http://www.youtube.com/watch?v=VUfGIe5kUtc

Gaspedals Dumbell Clone




sabato 14 dicembre 2013

Dallas Rangemaster - AnalogMan Beano Boost - Treble Booster Clone

Un pezzo da novanta, il clone di quello che a detta degli esperti è il primo effetto per chitarra mai costruito, il Dallas Rangemaster, il miglior treble booster mai costruito.

Ovviamente anche questo non era un pedale, era un bel scatolotto di latta che andava appoggiato sull'ampli.


Circuito estremamente semplice (chi ha detto che i circuiti più sono semplici meglio suonano?.....), il cui cuore è il signore dei transistor al germanio, il Mullard OC44.
Ovviamente metterlo a pedale è stato il business di tutti i clonatori ma sono pochi quelli che montano IL transistor originale, anche l'OC71 montato comunque negli ultimi Rangemaster originali non suona comunque uguale, ne la versione militare americana, il CV7003.


La mia versione si rifà al Beano Boost di Analogman, le cui uniche modifiche apportate al circuito originale sono :
-L'aggiunta di uno switch per il controllo dei bassi in ingresso al circuito; Le chitarre e gli ampli non sono più quelli degli anni sessanta e gli acuti non mancano, quindi sono stati aggiunti altri 2 tagli sui bassi per avere l'originale Treble boost ma anche un Mid Boost e un Full Boost.
-Le resistenze di pull down per evitare il pop dello switch a pedale.
-Un filtro per le radio frequenze in ingresso; Dagli anni 60 l'inquinamento elettromagnetico è "leggermente" aumentato.


Questa volta mi sono superato, il circuito è montato in aria esattamente come l'originale (e quello di AnalogMan), le resistenze sono tutte ad impasto di carbone NOS (Allen Bradley), i condensatori elettrolitici Philips BC (Bayschlag Centralab Components, Made in Germany), gli altri condensatori tutti in Polyestere.

E ovviamente l' OC44 è originale della Mullard NOS anni 60 selezionato per avere lekeage vicino allo zero e gain intorno a 100.
Approfittate fino a che ne ho !!!


Ovviamente non può essere alimentato in catena ad altri effetti con polarità standard, a richiesta monto il circuito invertitore di fase che risolve tutte le incompatibilità.

venerdì 13 dicembre 2013

Dual Marshall Emu - Pedale doppio.

Mi hanno richiesto la realizzazione dell'ennesimo pedale doppio, così approfitto dell'occasione per parlarne in maniera un pò più approfondita.

La richiesta era per un paio di suoni in Marshall style, uno nel range degli overdrive per le ritmiche e uno più spinto per i soli.
La scelta è caduta su di un clone Wampler PlexyDrive e un clone LovePedals Purple Plexy 800 ;
il primo per le doti di calore e dinamica date dalla configurazione a FET e il secondo per la naturalezza con cui entra in distorsione il chip 386 che è il cuore di molti pedali boutique, e per la massima distorsione che riesce a raggiungere che è di tutto rispetto.


Un pedale doppio come questo ha pregi e difetti ;
il primo difetto che viene in mente è che se alla fine dei conti ti accorgi che uno dei due circuiti non ti piace non lo puoi segare in due, sei vincolato.
Di contro i pregi sono parecchi ;
la possibilità di avere la configurazione dei pulsanti che permette di passare da uno all'altro con una sola attuazione, esempio :
dal pulito passo alla ritmica premendo il pulsante di destra (By-pass), vado in assolo premendo il pulsante di sinistra (da OD Ch a Lead Ch), torno alla ritmica ripremendo il solo pulsante di sinistra (da Lead Ch a OD Ch).
Nel caso avessi gli stessi due suoni ma in pedali separati :
Dal pulito passo all'OD, ma quando voglio andare in assolo devo disattivare l'OD e attivare il Lead, per tornare alla ritmica devo disattivare il Lead e attivare l'OD, praticamente oltre a suonare faccio anche un pò di coreografia ballando il tip-tap.
Altro pregio la dimensione, occupa la metà dello spazio di due pedali distinti.
Senza contare l'alimentazione in comune.
Per ultimo ma non meno importante il prezzo, risparmiate 50euro visto che li faccio pagare 150euro.

Dato che ho nominato l'alimentazione in comune un consiglio per gli autocostruttori :
Spesso ci si dimentica, nei pedali true bypass che hanno l'alimentazione in comune (stesso alimentatore che alimenta tutti i pedali attraverso una daisy-chain), che per quanto non attivati le alimentazioni sono tutte in parallelo e sempre attive con la possibilità di avere dei disturbi che passano da un pedale all'altro.
I modi per ovviare sono pochi e ovviamente il più efficace è quello di utilizzare gli alimentatori con più uscite elettronicamente isolate (super costosi), ma per un autocostruttore ci sono delle piccole modifiche che il più delle volte risolvono il problema e cioè disaccoppiare l'entrata dell'alimentazione del pedale con un piccolo pi-greco resistivo, un filtro antidisturbi che migliora anche il rumore che arriva dall'alimentatore.
Altro non è che una piccola resistenza (intorno ai 100ohm) e un condensatore elettrolitico di almeno 100uF 25V.
Il condensatore va saldato direttamente all'ingresso dell'alimentazione e la resistenza tra l'ingresso e il circuito;
vediamo come l'ho montato nel pedale di cui ho parlato e qual'è il risultato :


Il condensatore in più è saldato direttamente sulla presa dell'alimentazione, da li escono le due resistenze da 82ohm che vanno alle alimentazioni dei due circuiti dove ovviamente sono già presenti i condensatori elettrolitici di filtro.
In questa maniera tra un circuito e l'altro ci sono la bellezza di due filtri pi-greco resistivi che hanno questa configurazione : condensatore-resistenza-condensatore-resistenza-condensatore.
Siamo veramente vicini all'isolamento perfetto tra un circuito e l'altro.


venerdì 6 dicembre 2013

AnalogMan SunFace BC183 - Silicon Fuzz Face Clone

Eccoci arrivati ai modelli con transistor al silicio, in questo caso forse il migliore in quanto a suono e dolcezza della risposta, la versione che monta i BC183.

I transistor al silicio suonano comunque più acidi delle loro controparti al germanio e normalmente hanno gain più alti, ma hanno anche un maggior sustain e una maggiore distorsione.
AnalogMan ne monta di vari tipi a partire dai classici BC108, i BC109 nella riedizione del Fuzz Face usato da Gilmour e gli ormai introvabili BC183 anni 60.
I BC183 sono anche i transistor montati dalla Dunlop nella riedizione signature del Fuzz Face di Eric Johnson.

A queste tre opzioni aggiungo anche i straclassici BC209, versione dei BC109 con piedini placcati oro, montati anche dalla Dallas Arbiter negli originali Fuzz Face anni 70.
Più la possibilità di richiedere i BC108 NOS con incapsulamento in ceramica e piedini placcati oro in alternativa a quelli classici con capsula in metallo.


Vi faccio notare come si riconoscono gli originali BC183 anni 60 :


Sul retro dei transistor, dove non ci sono le scritte, ci sono tre bande colorate a vernice;
le si trova solo sui componenti anni 60.

Per tutti i modelli che produco e i relativi prezzi vi rimando a questo post del mio forum

mercoledì 4 dicembre 2013

Un pezzo da collezione : Electro Harmonix Screaming Bird Boost

Ho preso su e-bay una chicca made in USA prodotta dalla Electro Harmonix negli anni 70, lo Screaming Bird, la versione E.H. del Treble Booster della Dallas, il Rangemaster.
Lo Screaming Bird era un Plug In, non un vero pedale, andava collegato direttamente all'input della chitarra con uno di quei piccoli Jack-Jack rigidi, la versione a pedale si chiamava Screaming Tree.
A differenza del Rangemaster non ha un transistor al germanio ma uno al silicio, stesso modello che veniva montato nei Big Muff, e quindi non ha quella bella compressione e distorsione, si limita a tagliare i bassi e boostare gli alti.


Notare il circuito super semplice montato in aria :


Le dimensioni in confronto all'originale Big Muff :



martedì 3 dicembre 2013

Nuovo video : Un Roger Mayer Classic Fuzz che da problemi

Mi è capitato per le mani da riparare un Roger Mayer Classic Fuzz della serie Rocket che fin da nuovo ha sempre dato dei problemi.
Smontato ho avuto una bella sorpresina; la pista del circuito stampato proprio in corrispondenza di uno dei transistor non era venuta bene in "stampa" e avevano fatto una riparazione volante come se ne vedono tante nei circuiti stampati scadenti, salvo che pure la riparazione era stata fatta da cani e avevano creato quasi un corto circuito.
Dico quasi perchè in effetti le due saldature si toccavano ma non erano fuse insieme e dato che lo stagno non è un buon conduttore non era un vero e proprio corto altrimenti il pedale non avrebbe funzionato, salvo il fatto che suonava veramente male.



Risolto quello ho trovato i soliti transistor (AC128) selezionati da cani.
Dato che il più sano è "hi Gain" (180Hfe) ho deciso di mantenere comunque la caratteristica hi-gain del pedale anche per distinguerlo da un mio clone del Fulltone '69 sempre dello stesso proprietario.
Ho montato come Q1 un 85Hfe e il risultato è quello nel video a confronto con un SunFace con i 2SA52 Toshiba con un gain medio basso, si sente come il Roger Mayer, con transistor con gain alto, suona più acido e con maggior sustain.